Invece silenzio... troppo silenzio e il mio cuore perse un colpo.
I miei sensi, costantemente all'erta, m'imponevano cautela. Qualcosa non andava.
E poi la vidi, riversa sulla scala. Vidi il suo corpo, o meglio ciò che ne restava e m'immobilizzai.
Un brivido acuto mi ridestò all'istante e mi gettai all'interno, verso di lei.
Era stata fatta letteralmente a pezzi. Cercai di tirarla a me, ma i pezzi mi scivolavano dalle mani già intrise di sangue.
Una vita passata a proteggere gli altri e non ero stato capace di proteggere lei.
Mentre urlavo contro gli Dei la mia rabbia e la disperazione che si stava impadronendo del mio cuore, persi il controllo. Mi sentii impazzire. Sapevo che avrei potuto ricomporre i pezzi del suo corpo e ricostruire le parti mancanti, ma l'anima... quella era tutta un'altra faccenda.
Quella notte stessa sprofondai in un sonno innaturale, animato da sogni informi. Sognai la terra dei morti, l'oscurità che sovrastava ogni cosa. Sognai un portale e due guardiani di pietra. Sognai il confine tra la nostra vita e ciò che ci aspetta dopo e sognai un passaggio che lì conduceva. Un passaggio di pietra antico come il modo.
Qualche ora dopo, o qualche giorno, non saprei dirlo, mi svegliai stranamente calmo e lucido. Sentivo l'odore di morte tutto attorno a me, ma non c'era disgusto.
Mi alzai noncurante e mi diressi allo studio. Li so che avrei trovato delle risposte. Se il tassello mancate era la sua anima, sarei andato a riprenderla.
Libri coperti di polvere che non aprivo da secoli mi circondavano, pergamene con lerci legacci di budello, mappe di luoghi dimenticati, arazzi manufatti che raffiguravano leggende antiche. In mezzo a cianfrusaglie di ogni tipo, lo vidi, nascosto il un angolo: il Libro dei Morti, l'eredità del mio Maestro.
Lo presi con reverenza e lo appoggiai sul tavolino da lettura vicino alla finestra. Lo aprii e il tonfo alzo piccoli nugoli di polvere tutt'attorno. Sfogliai le pagine avidamente finché trovai ciò che stavo cercando: "Andata e ritorno dal mondo sotterraneo", una leggenda narrata dal Sommo Scriba Sapiemuth.
In questo racconto è spiegato come raggiungere il Portale delle Anime, l'accesso al mondo dell'aldilà, dove le anime transitano prima di essere destinate agli inferi o innalzate alla luce eterna. Se non fosse stato troppo tardi, là l'avrei trovata, ma per raggiungere il portale avrei dovuto attraversare il Ponte di Tetrapietra, e sconfiggere i guardiani.
Il mio viaggio dunque aveva inizio. Un ultimo sguardo a Cathrina, un incantesimo di stasi che l'avrebbe protetta fino al mio ritorno, non presi nulla con me e me ne andai.
