[5TM][Architetti][L'arma del destino]
Inviato: 12/12/2016, 9:20
Il Fato
Voi mi conoscete come mi presento e pongo qui sul forum, ma la realtà è ben diversa.
La verità è che non mi conoscete affatto.
Ho appena compiuto 327 anni e credo sia giunto il momento di raccontarvi una storia, la mia storia. Una storia a cui tutte le altre fecero poi seguito. Una vicenda che cambiò la mia vita per sempre.
Sono passati molti anni da quel giorno, ero solo un ragazzo allora. Non ne avevo idea...
Ero con alcuni amici tra le bancarelle di un mercato rionale. Chincaglierie ammassate tra banchi polverosi avevano sempre attirato la mia attenzione, complici le vecchie storie di mio nonno e quella passione innata per religioni ed esoteria, che mi accompagnavano da sempre.
Il mondo allora era molto più semplice: la famiglia alle spalle che provvedeva ad ogni necessità, una giornata di sole, gli amici, le risate, quella vecchia dietro al suo banco, ...mi porge un libro!? i suoi occhi penetranti, la fattura del libro che cattura il mio sguardo, pareva rilegato a mano.
Sussurri nella mia testa.
Poi cercai di dirle qualcosa, ma lei non c'era più. Quando alzai gli occhi era sparita. Successe tutto talmente in fretta che rimasi stordito.
Gli amici nel frattempo erano andati poco più avanti. Ignari. Se non fosse stato per il libro che tenevo tra le mani, io stesso avrei creduto ad un'allucinazione.
Deciso a non dire nulla, nascosi il libro sotto la giacca e li raggiunsi.
Quella stessa sera a casa mi rintanai in camera ed iniziai ad esaminare il libro: non era inciso, non aveva ornamenti , ne titolato, era solo... strano. Copertina in pelle marrone uniforme e un sacco di pagine... vuote. Cercai di esaminarlo ma senza elementi da studiare era praticamente impossibile.
Preso dallo sconforto, lo scagliai con rabbia contro la parete e me ne andai a dormire. Mi coricai sul letto e spensi la candela d'un sol fiato.
Fu allora che accadde. Dalla parte opposta della stanza, proprio dove il libro era andato a schiantarsi, una vivida luce arancione prese vita. Rimasi paralizzato.
Sussurri nella mia testa.
I rumori all'esterno erano cessati, solo io e quel bagliore fulgido che mi attirava.
Incapace di resistere mi avvicinai e vidi che le pagine brillavano di luce propria, parevano ardere ma senza consumarsi, si formavano parole che poi svanivano, lasciando il posto ad immagini giusto il tempo per poterle solo sbirciare. Tutto sbiadiva e cambiava continuamente.
Iniziai a scrutare avidamente i suoi misteri, come se nutrissero direttamente la mia anima. Presi a leggere tutto ciò che il libro decideva di mostrarmi.
L'oscurità lo rendeva vivo. Lo temevo, ma al tempo stesso non potevo farne a meno.
Narrava leggende e miti antichi, formule, riti magici e storie di guerre combattute nell'ombra. Narrava di lupi con sembianze umane, i Lycan e altri esseri che dominavano la notte e si nutrivano di sangue umano.
La rilegatura era cambiata, ora il libro pareva un antico tomo di magia, pesantemente borchiato e fregiato di rune per me incomprensibili. Sul fronte si metteva in bella mostra la testa famelica di un lupo ricavata nelle cuciture della pelle. Mi fissava con occhi di rubino.
Quel libro mi rapì letteralmente. Col tempo mi donò capacità incredibili, visioni di ciò che era accaduto e frammenti di ciò che avrebbe potuto accadere. Mi diede la capacità d'interagire con la materia a livello profondo ed una longevità innaturale. Ero stato scelto per un motivo che ancora non conoscevo, ma nulla era dato per caso e prima o dopo avrei dovuto pagarne il prezzo.
Intesi alla fine che quel libro era appartenuto a un certo Lucian, capo, mi parve, del principale clan dei Lycan e racchiudeva le memorie della millenaria guerra contro i Vampiri della casata Kraven.
Entrambe le fazioni avevano perso da tempo la memoria di ciò che avevano dato inizio a quella faida, ma il libro non dimenticava...
Sussurri nella mia testa.
Tra gli innumerevoli misteri celati in quelle pagine, vi era anche l'ubicazione della cripta funeraria di Lucian e se il libro aveva deciso di mostrarmi quel segreto, voleva dire solamente una cosa: i Vampiri erano vicini.
Nelle pagine seguenti si narrava di un'arma molto antica che avrebbe potuto uccidere persino un Vampiro Originale.
Sussurri nella mia testa...
Sussurri che sin dal primo giorno non mi avevano mai lasciato, ma senza darmi il tempo per comprenderli.
Sino a quella notte... quando i sussurri divennero parole e le parole un messaggio:
"Trova l'arma che ucciderà la bestia. Poni fine alla guerra".
Dovevo recarmi alla cripta e recuperare l'arma leggendaria prima che i Vampiri potessero distruggerla.
Probabilmente la mia più grande avventura che quasi certamente avrebbe preteso in cambio la mia vita.
Non intendevo però tirarmi indietro, il libro non lo avrebbe permesso.
Le mie innumerevoli ricerche conducevano tutte in un unico luogo, nei pressi di una chiesa ormai in rovina, nel nord della Scozia ed è lì che sto per condurvi, ma prima di mostrarvi altro, un'avvertimento: fate molta attenzione, occhi bene aperti, poiché abbiamo sempre creduto di essere in cima alla catena alimentare, ma ci siamo sempre sbagliati!
Voi mi conoscete come mi presento e pongo qui sul forum, ma la realtà è ben diversa.
La verità è che non mi conoscete affatto.
Ho appena compiuto 327 anni e credo sia giunto il momento di raccontarvi una storia, la mia storia. Una storia a cui tutte le altre fecero poi seguito. Una vicenda che cambiò la mia vita per sempre.
Sono passati molti anni da quel giorno, ero solo un ragazzo allora. Non ne avevo idea...
Ero con alcuni amici tra le bancarelle di un mercato rionale. Chincaglierie ammassate tra banchi polverosi avevano sempre attirato la mia attenzione, complici le vecchie storie di mio nonno e quella passione innata per religioni ed esoteria, che mi accompagnavano da sempre.
Il mondo allora era molto più semplice: la famiglia alle spalle che provvedeva ad ogni necessità, una giornata di sole, gli amici, le risate, quella vecchia dietro al suo banco, ...mi porge un libro!? i suoi occhi penetranti, la fattura del libro che cattura il mio sguardo, pareva rilegato a mano.
Sussurri nella mia testa.
Poi cercai di dirle qualcosa, ma lei non c'era più. Quando alzai gli occhi era sparita. Successe tutto talmente in fretta che rimasi stordito.
Gli amici nel frattempo erano andati poco più avanti. Ignari. Se non fosse stato per il libro che tenevo tra le mani, io stesso avrei creduto ad un'allucinazione.
Deciso a non dire nulla, nascosi il libro sotto la giacca e li raggiunsi.
Quella stessa sera a casa mi rintanai in camera ed iniziai ad esaminare il libro: non era inciso, non aveva ornamenti , ne titolato, era solo... strano. Copertina in pelle marrone uniforme e un sacco di pagine... vuote. Cercai di esaminarlo ma senza elementi da studiare era praticamente impossibile.
Preso dallo sconforto, lo scagliai con rabbia contro la parete e me ne andai a dormire. Mi coricai sul letto e spensi la candela d'un sol fiato.
Fu allora che accadde. Dalla parte opposta della stanza, proprio dove il libro era andato a schiantarsi, una vivida luce arancione prese vita. Rimasi paralizzato.
Sussurri nella mia testa.
I rumori all'esterno erano cessati, solo io e quel bagliore fulgido che mi attirava.
Incapace di resistere mi avvicinai e vidi che le pagine brillavano di luce propria, parevano ardere ma senza consumarsi, si formavano parole che poi svanivano, lasciando il posto ad immagini giusto il tempo per poterle solo sbirciare. Tutto sbiadiva e cambiava continuamente.
Iniziai a scrutare avidamente i suoi misteri, come se nutrissero direttamente la mia anima. Presi a leggere tutto ciò che il libro decideva di mostrarmi.
L'oscurità lo rendeva vivo. Lo temevo, ma al tempo stesso non potevo farne a meno.
Narrava leggende e miti antichi, formule, riti magici e storie di guerre combattute nell'ombra. Narrava di lupi con sembianze umane, i Lycan e altri esseri che dominavano la notte e si nutrivano di sangue umano.
La rilegatura era cambiata, ora il libro pareva un antico tomo di magia, pesantemente borchiato e fregiato di rune per me incomprensibili. Sul fronte si metteva in bella mostra la testa famelica di un lupo ricavata nelle cuciture della pelle. Mi fissava con occhi di rubino.
Quel libro mi rapì letteralmente. Col tempo mi donò capacità incredibili, visioni di ciò che era accaduto e frammenti di ciò che avrebbe potuto accadere. Mi diede la capacità d'interagire con la materia a livello profondo ed una longevità innaturale. Ero stato scelto per un motivo che ancora non conoscevo, ma nulla era dato per caso e prima o dopo avrei dovuto pagarne il prezzo.
Intesi alla fine che quel libro era appartenuto a un certo Lucian, capo, mi parve, del principale clan dei Lycan e racchiudeva le memorie della millenaria guerra contro i Vampiri della casata Kraven.
Entrambe le fazioni avevano perso da tempo la memoria di ciò che avevano dato inizio a quella faida, ma il libro non dimenticava...
Sussurri nella mia testa.
Tra gli innumerevoli misteri celati in quelle pagine, vi era anche l'ubicazione della cripta funeraria di Lucian e se il libro aveva deciso di mostrarmi quel segreto, voleva dire solamente una cosa: i Vampiri erano vicini.
Nelle pagine seguenti si narrava di un'arma molto antica che avrebbe potuto uccidere persino un Vampiro Originale.
Sussurri nella mia testa...
Sussurri che sin dal primo giorno non mi avevano mai lasciato, ma senza darmi il tempo per comprenderli.
Sino a quella notte... quando i sussurri divennero parole e le parole un messaggio:
"Trova l'arma che ucciderà la bestia. Poni fine alla guerra".
Dovevo recarmi alla cripta e recuperare l'arma leggendaria prima che i Vampiri potessero distruggerla.
Probabilmente la mia più grande avventura che quasi certamente avrebbe preteso in cambio la mia vita.
Non intendevo però tirarmi indietro, il libro non lo avrebbe permesso.
Le mie innumerevoli ricerche conducevano tutte in un unico luogo, nei pressi di una chiesa ormai in rovina, nel nord della Scozia ed è lì che sto per condurvi, ma prima di mostrarvi altro, un'avvertimento: fate molta attenzione, occhi bene aperti, poiché abbiamo sempre creduto di essere in cima alla catena alimentare, ma ci siamo sempre sbagliati!